Abbandona le grandi strade, prendi i sentieri. (Pitagora)
Descrizione del cammino
Il Cammino del Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni è tracciato a forma di anello che si sviluppa sul perimetro esterno dell’area protetta grande quanto una regione sia per estensione sia per la presenza al suo interno di 82 comuni (38 toccati dal tracciato) sia per caratteristiche morfologiche del territorio: pianura, collina, montagna, altopiano e costa. Pertanto, il paesaggio è molto vario e “sorprendente”: tre siti
patrimonio UNESCO: Paestum, Velia e Certosa di Padula più la Dieta Mediterranea; tre Grotte: Castelcivita, Pertosa e Auletta e Morigerati; tre fiumi: Calore, Tanagro e Bussento; due aree marine protette: Punta Licosa e Infreschi/Masseta.
Trattandosi di un tracciato circolare, può essere percorso sia in senso orario o in senso
antiorario. Allo stesso tempo si può iniziare il “cammino” da qualsiasi località situata sul percorso!
Itinerario
Tappa 1: Paestum- Albanella
Lunghezza km 18 e Dislivello + 444 m – 227 m
Partire da Paestum, sotto l’arco di porta Sirena, è un modo per porre alla base del Cammino qualcosa che per secoli, già nell’antichità, migliaia di Greci, Lucani, Romani e tanti ancora hanno già percorso con l’ausilio dell’andare a piedi o a cavallo. Infatti, passare davanti agli imponenti Templi di Paestum fa riflettere su come dovevano sentirsi i viaggiatori che si apprestavano ad intraprendere un viaggio rischioso e, soprattutto, molto lungo: forse di solo andata!
Tappa 2: Abanella- Castelcivita
Lunghezza km 22 e Dislivello + 318 m – 452 m
Dal centro storico di Albanella si parte alla volta di Tempalta e, a seguire, si risale fino a Colle del Sole in località Doglie nel comune di Roccadaspide. Qui ha inizio la discesa verso il fiume Calore che sarà superato passando sul ponte in località Macchia nel comune di Aquara. Si arriva in località Mainardi e poi si punta alle Grotte di Castelcivita.
Tappa 3: Castelcivita- Sicignano
Lunghezza km 24 e Dislivello + 601 m – 417 m
Il primo tratto è in leggera salita di circa 2 Km e ci porta nel centro abitato di Controne. Da ci si para davanti un “muro” con un dislivello impegnativo anche se breve fino al cimitero dove ci si immette su una strada provinciale che risale per circa 5 Km fino a Postiglione. Prossimo obiettivo è la contrada Scorzo di Sicignano. Mancano 4 Km alla destinazione; a metà strada vale la pena fermarsi nel piccolo borgo di Terranova posto a dominio della valle del Sele.
Tappa 4: Sicignano- Petina
Lunghezza km 15 e Dislivello + 452 m – 121 m
Il tratto che porta a Petina è completamente immerso nella natura: a monte le guglie dei monti Alburni che sovrastano il “cammino”, a valle il fiume Tanagro e, ancora più in là, la Lucania. Chi cammina “naviga” nei castagneti. Guadagnato il passo situato nel punto più alto (circa 900 m) inizia una dolce discesa che ci fa scivolare fino al centro abitato di Petina. Appena dopo il valico c’è una sorgente e, un po’ più avanti una fontana storica.
Tappa 5: Petina-Grotte dell’Angelo di Pertosa e Auletta
Lunghezza km 17 e Dislivello + 72m – 448 m
Si parte in discesa lungo la SP 35 che riporta sulla SS 19 lasciata a Scorzo. Il serpentone di strada ci porta a valle è molto panoramico. Seguendo la strada verso che porta ad Auletta, si trova una fontana storica fatta costruire da Ferdinando IV, RE di Napoli alla fine del 1780. L’arrivo sul piazzale dove è situato l’ingresso alle grotte dell’Angelo conclude la tappa.
Tappa 6: Grotte dell’Angelo di Pertosa e Auletta- San Pietro al Tanagro
Lunghezza km 14 Dislivello + 311 m – 98 m
Il “Muraglione” di circa 2 Km da superare per portarsi sull’Altopiano del Vallo di Diano, situato a poco meno di 500 m di altitudine, deve essere affrontato con pazienza. Arrivati in cima si svolta su una strada interpoderale che conduce fino al Centro di Polla da dove si prosegue verso Sant’Arsenio che precede di 2 Km la nostra destinazione di tappa.
Tappa 7: San Pietro al Tanagro-Teggiano
Lunghezza km 13 Dislivello + 174 m – 5 m
Con questa tappa inizia la “traversata” del Vallo di Diano che si concluderà a Buonabitacolo. Il primo comune che si incontra è San Rufo che avvisteremo sulla nostra destra a mezza costa. Si camminerà le lunghi tratti su stradine interpoderali puntando con lo sguardo la meta, Teggiano, che si staglia alta sul rilievo da dove domina il territorio al quale ha dato il nome. L’ultimo tratto è in salita ma, essendo vicini alla meta, la fatica si sentirà meno.
Tappa 8: Teggiano-Padula
Lunghezza km 23 Dislivello + 106 m – 193
Si riparte da Teggiano con destinazione Padula dove è situata la Certosa di San Lorenzo, Patrimonio UNESCO. Si Cammina sotto le colline che anticipano gli sbalzi che salgono fino al massiccio del monte Cervati (1899 m). Si passa da Sassano e Monte San Giacomo, comuni dove c’è la Valle della Orchidee, e si arriva a Padula camminando sulla comoda pista ciclopedonale che costeggia, nell’ultimo tratto, il muro di cinta della Certosa.
Tappa 9: Padula- Sanza
Lunghezza km 19 Dislivello + 134 m – 144 m
Dalla Certosa si imbocca una comoda stradina interpoderale che porta a ridosso della SS 19 delle Calabrie che si supera per entrare nel territorio di Buonabitacolo. Seguendo il tracciato si passa per la zona artigianale dove sono allocate decine di piccole aziende manifatturiere. Per superare il fiume Calore è necessario uscire sulla SS 517 fino all’incrocio con la variante alla stessa che porta fino a Policastro. Il tracciato del Cammino, invece prosegue per un tratto lungo la vecchia statale poco trafficata fino all’incrocio con una strada interpoderale situata sulla sinistra che conduce fino al centro abitato di Sanza. All’ingresso del paese è situato il ceppo eretto a ricordo di Carlo Pisacane che con i suoi Trecento qui trovò la morte.
Tappa 10: Sanza- Morigerati
Lunghezza km 19 Dislivello + 253 m – 524 m
Da Sanza si scende verso la Valle del Bussento ricca di inghiottitoi e molto frequentata dagli amanti del trekking e del rafting. La campagna è ben coltivata e le colline rendono “mosso” il panorama che sfila sotto i nostri occhi. La SS 517 che è stata “adottata” come tracciato del Cammino perché comoda e poco trafficata. Si Passa per Caselle in Pittari per poi giungere a Morigerati imboccando la SP 16 per poi piegare a sinistra sulla SP 54 C, dove è situata la terza ed ultima grotta nei pressi della risorgiva che è spettacolare.
Tappa 11: Morigerati- Tortorella
Lunghezza km 18 Dislivello + 638 m – 335 m
Si lascia il borgo di Morigerati seguendo per un breve tratto la stessa strada da dove si è arrivati. Appena fuori dal centro abitato, si imbocca una stradina che in corrispondenza di un centro visite diventa sterrata e risale fino a rientrare sulla SP 54 C. si svolta a destra in direzione Casaletto Spartano. Appena fuori dal centro abitato c’è l’oasi da dove partono diversi sentieri e dove si può ammirare la cascata d’acqua e muschio da tutti conosciuta come “Capelli di Venere” Una bella fontana è situata proprio all’ingresso del centro visite. Procedendo verso Tortorella seguendo la strada si arriva nel borgo di Battaglia con il suo palazzo d’epoca dove sostò Garibaldi risalendo la penisola. Ai piedi della stradina pedonale che porta nel
centro abitato di Tortorella, la sorpresa è grande quando ci si trova di fronte la “Croce di Santiago” datata
1500, a testimonianza che da qui passava l’antico Cammino che partiva da Gerusalemme, passava per
Roma e proseguiva fino in Francia per poi entrare in Spagna.
Tappa 12: Tortorella- Villammare
Lunghezza km 15 Dislivello + 124 m – 685 m
A Tortorella si lascia la SP 16 e si prosegue sulla SP 210. Che ci accompagnerà fino a Vibonati, un paese disteso sulla cresta di una collina con le case che scendono a sella d’asino. Quando si rientra sulla SP 210, si imbocca una strada interpoderale situata a valle e si arriva in pianura. Si prosegue fino ad incrociare la SS 18 che si supera per andare ad incontrare il mare nel borgo marinaro di Villammare. Se la giornata è bella e la temperatura lo permette niente può impedire al viandante di tuffarsi nello splendido mare del golfo di Policastro.
Tappa 13: Villammare- San Giovanni a Piro
Lunghezza km 16 Dislivello + 488 m – 8 m
Da Villammare comincia la lunga risalita lungo la Costa Cilentana che ci porterà fino a Paestum. Lungo tutto il tratto marino sono molti i tratti che si possono percorre a ridosso del mare in alternativa il tracciato che segue la SS 18 e che attraversa i comuni di Ispani, Policastro fino a deviare sulla SS 562 in direzione Scario, il borgo marino di San Giovanni a Piro. Da Scario si risale verso il monte Bulgheria per raggiungere il paese di Bosco, un tempo comune, ma accorpato a San Giovanni a Piro con un editto del RE di Napoli a seguito della repressione dopo i moti risorgimentali della 1^ metà dell’800. Continuando la risalita si arriva al capoluogo.
Tappa 14: San Giovanni a Piro- Marina di Camerota
Lunghezza km 15 Dislivello + 80 m – 545 m
Da San Giovanni a Piro si continua a percorrere la SS 562. Si sale fino a quota 900m da dove si apre un panorama spettacolare sulla costa che si contorce in un gioco di insenature per far posto al mare. La discesa si fa “lenta” per consentire al panorama di scorrere fin dove si lo sguardo lo può abbracciare.
Il borgo di Lentiscosa si attraversa infilandosi in una stradina che ci fa evitare i tornanti lungo i quali si snoda il centro abitato. Chiesette e fontane ci indicano che un tempo da qui si risaliva e si scendeva verso la Marina di Camerota dove si arriva passando di fianco al sentiero che porta a Baia Infreschi e della Masseta dove il mare diventa area marina protetta. A Marina di Camerota si arriva scendendo lungo un sentiero che arriva fino alla spiaggia per poi condurre fino al porto.
Tappa 15:Tappa 15: Marina di Camerota Palinuro
Lunghezza km 13 Dislivello + 159 m – 104 m
Partendo dal porto si risale il cento abitato fino ad immettersi sulla SS 562 che siamo costretti a percorrere per lunghi tratti … pertanto bisogna fare molta attenzione, soprattutto nel periodo estivo. Si passa per la zona dei camping e dei villaggi che hanno fatto la storia del turismo nel basso Cilento. Le grotte e le scogliere che scendono fino al mare sono uno spettacolo che, fin dall’antichità, hanno fatto cantare poeti e scrittori. Le dune di sabbia che ci accolgono quando si riguadagna il lungomare sono un invito a bagnarsi nelle acque chiare e limpide del mare del mito. Nei pressi della Foce del Mingardo, si gira a sinistra per andare ad ammirare l’Arco Naturale, per poi rientrare sulla SS 562 e raggiungere il centro abitato di Palinuro.
Lunghezza km 13 Dislivello + 159 m – 104 m
Partendo dal porto si risale il cento abitato fino ad immettersi sulla SS 562 che siamo costretti a percorrere per lunghi tratti … pertanto bisogna fare molta attenzione, soprattutto nel periodo estivo. Si passa per la zona dei camping e dei villaggi che hanno fatto la storia del turismo nel basso Cilento. Le grotte e le scogliere che scendono fino al mare sono uno spettacolo che, fin dall’antichità, hanno fatto cantare poeti e scrittori. Le dune di sabbia che ci accolgono quando si riguadagna il lungomare sono un invito a bagnarsi nelle acque chiare e limpide del mare del mito. Nei pressi della Foce del Mingardo, si gira a sinistra per andare ad ammirare l’Arco Naturale, per poi rientrare sulla SS 562 e raggiungere il centro abitato di Palinuro.
Tappa 16: Palinuro- Pisciotta
Lunghezza km 16 Dislivello + 201 m – 118 m
Da Palinuro si parte alla volta di Caprioli, borgo marino situato nel comune Pisciotta. Si piega a sinistra sulla SS 447 che segue la costa fino a Marina di Pisciotta da dove si risale lungo un sentiero fino al capoluogo che dall’alto domina l’ampia insenatura fino ad Ascea Marina.
Tappa 17: Pisciotta- Velia
Lunghezza km 18 Dislivello + 590 m – 598 m
Il tratto che separa Pisciotta da Ascea capoluogo è un continuo susseguirsi di ampi panorami e singolari scorci dove il mare è protagonista assoluto. Da segnalare l’impressionante movimento franoso che ha reso necessaria la chiusura al traffico della strada statale ma che è facilmente percorribile a piedi. Risalendo la strada dopo la profonda insenatura infondo alla quale si vede scorrere la linea ferroviaria Salerno Reggio Calabria, si arriva ad Asea capoluogo. Infine si scende in picchiata fino alla Marina seguendo uno sterrato che segue la condotta dell’acquedotto fino in pianura dove una imponente fontana aspetta chi ha voglia di rinfrescarsi. Prima di arrivare nella zona archeologica di Velia, si passa davanti alla sede della fondazione Alario dove nel giardino si erge la statua di Parmenide, il padre del pensiero contemporaneo nel mondo occidentale.
Tappa 18: Velia- Acciaroli
Lunghezza km 18 Dislivello + 130 m – 268 m
Seguendo la pista ciclopedonale in direzione Casalvelino Marina adiacente alla SP 161, si procede verso Nord seguendo la costa. Superato il ponte sul fiume Velino, si gira a sinistra per imboccare un’altra pista che costeggia il canale della bonifica e che porta sul lungomare fino al porto turistico. Qui si riprende la SP 267 in direzione Pioppi dove Ancel Keys codificò la Dieta Mediterranea. Seguendo il bel lungomare, dopo essere passati davanti al Palazzo Vinciprova, sede del museo della D.M. si arriva al centro visite. Qui si risale sulla SP 161 che bisogna seguire per raggiungere la meta della tappa: Acciaroli nel comune di Pollica.
Tappa 19: Acciaroli- Ogliastro Marina
Lunghezza km 17 Dislivello + 225 m – 218 m
Dal porto di Acciaroli, dove ha sede anche il PAC (Porto di Arte Contemporanea), si risale la costa passando nel tratto costiero comune di San Mauro Cilento, Mezzatorre, prima di risalire la SS 267 fino a S. Nicola, Ripe Rosse e Case del Conte nel comune di Montecorice. Passando per la spiaggia si arriva direttamente ad Ogliastro Marina primo borgo del comune di Castellabate.
Tappa 20: Ogliastro Marina- Santa Maria di Castellabate
Lunghezza km 16 Dislivello + 55 m – 52 m
Il tracciato di questa tappa è situato tutto nel comune di Castellabate il cui capoluogo domina dall’alto le varie contrade marine. Da Ogliastro Marina si entra nella parte costiera dell’Area Marina protetta di Santa Maria di Castellabate. L’oasi verde che si attraversa diretti a punta Licosa e proprietà privata, ma l’accesso pedonale è consentito. In estate potrebbe essere richiesta la prenotazione per chi vuole entrare in bici. La stradina che conduce alla punta è comodissima! Per chi volesse camminare sul sentiero che costeggia la scogliera deve prestare molta attenzione!
Dopo la sosta al porticciolo posto di fronte all’isolotto dove troneggia il faro, si procede verso San Marco seguendo uno sterrato che è utilizzato anche da chi ha la casa in questo tratto. Scorci di mare e panorami fanno la gioia degli amanti della fotografia. Il porto turistico del borgo di San Marco si supera rapidamente per riprendere il sentiero che costeggia il mare. Superato un tratto da fare sulla spiaggia e un altro segnato da lastroni di cemento posti a servizio dei lidi che sono presenti lungo questo tratto, si entra nel centro abitato di S. Maria che accoglie i viandanti con il suo bel lungomare.
Tappa 21: Santa Maria di Castellabate- Agropoli
Lunghezza km 16 Dislivello + 99 m – 71 m
Per raggiungere Agropoli da Santa Maria, si procede verso Nord passando per contrada Lago fino ad incontrare la strada sterrata che risale verso le colline che anticipano la vetta del Monte Tresino. A mezza costa, si deve decidere se seguire il sentiero che costeggia il mare o risalire fino al villaggio abbandonato di San Giovanni per poi camminare lungo il sentiero panoramico che porta fino alla baia di Trentova. Sia nel primo che nel secondo caso si tratta, in alcuni tratti, di un vero e proprio trekking. Pertanto è necessario essere attrezzati con scarpe adatte e bastoncini per un appoggio in più. In ogni caso si tratterà di un’esperienza indimenticabile sia per gli scorci che si aprono sul golfo di Salerno sia per il mare che sbatte, mai con lo stesso fragore, sul costone sottostante. La baia di Trentova accoglie con le “calette” dove si ci si può bagnare per rilassarsi dopo la fatica.
Tappa 22: Agropoli- Paestum
Lunghezza km 15 Dislivello + 49 m – 80 m
Da Trentova si risale verso la chiesa di San Francesco, e poi si scende fino al porto turistico per poi puntare al Castello Aragonese passando per il centro storico al quale si accede tramite una bella ed ampia scalinata. A seguire si rientra nel centro abitato e si arriva fino al bel lungomare Sam Marco che accompagna fino al confine con il comune di Capaccio Paestum segnato dal fiume Solofrone. Con l’ingresso nel comune di Capaccio Paestum, si chiude il cerchio del Cammino del Parco. Si attraversa la contrada Linora, poi Licinella infine Torre di Mare fino ad arrivare nei pressi delle mura della città antica di Paestum. Svoltando a destra si giunge a porta Giustizia e si entra nell’Area archeologica dove troviamo il tempio più antico, la Basilica, e subito, un po’ più avanti, quello di Nettuno, il più “moderno”. Con la vista al Museo Archeologico Nazionale e al sito archeologico si conclude, da dove era cominciato, l’avventura del Cammino del Parco del Cilento Vallo di Diano e Alburni.